Biografia

Dopo essersi diplomato nel 1963/64 presso una Scuola d'Arte Drammatica di Roma, Gian Franco Mazzoni partecipa come attore ad alcuni allestimenti di testi di Brecht e Plauto, per poi nel 1967 impegnarsi nelle attività del Teatro Cabaret "L'Armadio" di Roma.

Nel 1968 fonda il GruppoTeatro sentendo l'urgenza di sperimentare un teatro nuovo nei temi: attinenti alla condizione umana nella società contemporanea; nel rapporto con il pubblico: le borgate, gli studenti, il meridione; nello stile: allestimenti "poveri" che privilegiano i contenuti e rivalutano la capacità inventiva dell'attore. Un discorso teatrale che si avvale non solo di autori come Lorca, Schwarz, Buchner, Brecht, Weiss, ma anche di lavori elaborati all'interno dello stesso gruppo.
Il fascino della favola, l'uso della maschera, della musica, la scena che non e mai un luogo finito, ma che richiede di essere completato, concluso, in una parola il richiamo verso un teatro che valorizzi la cultura popolare, ricercandone le origini, studiandone il cammino e vivendone la realtà quotidiana, un teatro che essendo l'espressione di una cultura ne sia anche la voce storica, sociale, politica. Reinvenzione teatrale di modelli popolari, mai come pura e formale ricostruzione, ma sintesi e suggerimento per una nuova creatività.

I primi spettacoli della compagnia sono "L'amore di don Perlimplino con Belisa nel giardino" e "Il teatrino di don Cristobal" di Federico Garcia Lorca, dei quali e sia regista che interprete, un doppio ruolo che ha poi quasi sempre mantenuto in tutta la sua carriera artistica.
Sempre nel 1968 inizia la sua collaborazione con il Beat 72, tempio dell'avanguardia romana, dove mette in scena a novembre di quello stesso anno "Il re nudo" di Schwarz, nel 1969 il Woyzeck di Buchner e nel 1970 "Bertolt Brecht e gli anni della lotta".
Nel 1971 "Cappelli e berretti" Controstoria del brigantaggio meridionale. Proprio dalle numerose repliche di quest'ultimo si aprono delle nuove vie per Mazzoni e la sua compagnia tra cui l'idea per il successivo spettacolo, "Bassa Macelleria" un lavoro essenzialmente musicale con l'utilizzo di canzoni e musiche popolari, che indirizzera ad un tipo di lavoro basato sulle fonti orali raccolte o sui repertori popolari locali come "Padrone mio ti voglio arricchire".
Nel 1972 il GruppoTeatro si trasforma in Cooperativa GruppoTeatro di Roma, una delle prime cooperative teatrali nel Lazio.
Infine una collaborazione con la Cooperativa Teatro di Sardegna di Cagliari già iniziata nel 1970 con l'allestimento de "L'eccezione e la regola" e "La bottega del pane"di Bertolt Brecht. Infatti dopo aver realizzato a Roma con il GruppoTeatro "Discorso sul "Viet Nam" (1972/73) , "Marat-Sade" (1973/74) e "Mokinpott" (1976) tutti di Peter Weiss. Mazzoni è chiamato nel 1975 dal Teatro di Sardegna per dirigere il testo di Romano Ruju, "Su connottu" con cui avvia un lungo lavoro sempre più radicato nel territorio e nella cultura popolare sarda. E' un periodo felicissimo di progettualità, di cui in particolare "Parliamo di miniera" di cui e anche autore e "Carrasegare" (testo di Masala e Mazzoni) sono i frutti più importanti e riusciti, ("Su connottu" e "Parliamo di miniera" saranno presentati alla Biennale di Venezia). Da "Parliamo di miniera" nel 1979 viene elaborato una lavoro radiofonico per RAI 3 dal titolo "Sa sarda lotta pro su minerale". Sempre nello stesso anno viene realizzata una riduzione televisiva di "Carrasegare" con cui debuttano le trasmissioni televisive della sede di Cagliari.
Dello stesso periodo ricordiamo anche: "Bertoldo a corte" di M. Dursi, "Di Schweik, il buon soldato" regia e riduzione teatrale dal romanzo di Hasek (1978).

Di nuovo a Roma con il Gruppoteatro presenta: "Sparatrap" autore, regia ed interprete; "Sbaci" azzione 'n prosa e musica pe' sto carnovale de l'anno Dommini 1850" di M. Attanasio e G.F. Mazzoni, regia e interprete (1981-82); "La croisade des enfants" misteriosa crociata del XII secolo di M. Attanasio e G.F. Mazzoni, regia e interprete (1983); "Ridere" vita e morte del caffè sciantante" di M. Attanasio e G.F.Mazzoni, regia e interprete (1986).
Intanto, nel 1979, Mazzoni aveva iniziato anche una collaborazione, a Torino, con la Compagnia di Raffaella De Vita per la quale firma alcune regie tra le quali: "Edith Piaf, una donna, una vita, una voce" (1979). "L'opera del mendicante" di J. Gay (1981).
E' del 1984 un ritorno a Cagliari con la regia della "Cantatrice calva" di Ionesco per la Sezione Teatro&Musica, riproposta poi a Roma nel 2001 con l'Associazione Teatrale Gropius .
Con estremo rigore, una passione intellettuale e una tensione politica sempre viva Mazzoni prosegue lungo il canale che si e tracciato: una nuova edizione di "Su connottu" (1998). Una nuova regia del "Woyzeck" (2003). "Federico è sulla luna" (2006), Elaborazione, regia e interprete.
"Bentornato signor Bertolt Brecht" (2008), elaborazione, regia e interprete. "3694" Sara, il mio nome e Sara (2015). Autore e regia.
Inoltre dal 1990 dirige insieme a Stefania Mazzoni la Scuola di Teatro Gropius, dove insegna recitazione e dizione.

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